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di Mirella Maddalena - martedì, 29 giugno 2021, 20:41
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La parte di realizzazione era attesa da tutti. I lavori procedevano anche se lentamente, perché in aula d'informatica dovevo portare mezza classe per volta sia per il distanziamento sia perché il numero di macchine  limitato. Poi ci hanno messo tutti in DAD. Ho avviato la modalità a distanza, ma in verità ho avuto un po' di problemi.

1. la mia station Vodafone non ne voleva sapere di funzionare per garantire l'accesso ai ragazzi. Ho coinvolto un amico tecnico informatico per farlo.

2. abbiamo optato per un portatile messo nella scuola di una mia amica perché la mia rete scolastica si appoggia alla rete comunale e anche se sono separate, non volevo coinvolgere il Comune.

3. Risolto il problema della macchina dedicata e della rete ho coinvolto i genitori. Loro mi hanno chiesto di lasciare aperto il mondo per motivi lavorativi, così ho dato a tutti le credenziali e il mondo era sempre a disposizione. Io entravo tutte le volte che potevo.

Loro sono riusciti in generale a collegarsi anche se tutte le volte che si aggiornava il sistema e si riavviava la macchina bisognava riaprire il mondo. In genere me ne accorgevo, altrimenti un paio di papà più collaborativi, mi mandavano un mess. 

Intanto siamo tornati in classe, ma abbiamo lasciato la modalità a distanza.

L'esordio nel mondo a distanza è stato segnato da un messaggio di un genitore che voleva informarmi che un bambino accoglieva i compagni con la spada sguainata e li eliminava appena entravano .

Naturalmente tutto è rientrato dopo pochissimo.

Ero stupita, quasi incredula, mai e poi mai mi sarei aspettata una cosa del genere.... (nessun bambino l'aveva mai fatto a scuola e abbiamo sempre condiviso il mondo con serenità e in pace).

Parlando poi con i bambini è venuto fuori che loro sentivano quel mondo loro, il bambino in questione lo voleva difendere dagli estranei (??!). Nel mondo  si sentivano liberi di giocare, rincorrersi. Abbiamo stabilito regole che bisognava condividere, perché qualunque tipo di condivisione implica l'accettazione di regole comuni. discorso utile anche per tutti i parallelismi che ne sono originati con la vita reale.

Non sono voluta tornare indietro sulla decisione di tenere il mondo aperto.... anche perché a volte si davano appuntamento, non solo per costruire, ma anche per giocare. Hanno invitato anche me a giocare a nascondino. L'ho fatto e devo dire che mi sono davvero divertita. C'era chi metteva l'agent per confondere le idee e non farsi prendere..

Comunque siamo arrivati a costruire le diverse case ecco qualche foto.casa in costruzione

interni casa

interni2
[ Modificato: martedì, 29 giugno 2021, 21:09 ]